Alcune affermazioni interessanti: “La domanda su chi ha sparato un primo colpo è una domanda ingenua”.
Il Pentagono ha una posizione più prudente di quella del potere politico degli Stati Uniti che invece vorrebbe un coinvolgimento militare maggiore rispetto a quello sino ad oggi messo in campo
Ovvia ormai ci siamo. Come ho sempre sostenuto le primarie, se vissute bene, sono un’ opportunità di arricchimento del dibattito politico locale. A Bagno a Ripoli sono state fatte e fatte bene! Attraverso la metafora dell’ape di Beppe ho trasmesso l’idea di come un impollinazione politica abbia ricoperto la società civile del nostro comune. Sia io che Francesco abbiamo proposto le nostre idee ed i nostri programmi. Il confronto è sempre stato rispettoso, mai un riferimento personale, salvaguardando entrambi l’unità del Partito. E ora, vada come vada, si va alla conta pronti per ripartire tutti assieme. Democrazia non è una formula alchimica ma semplicemente una testa un voto! Ringrazio il Partito, e tutti i suoi sostenitori, per la disponibilità e la correttezza dimostrata! Oggi si andrà alle urne: buone primarie a tutti!
1 Pedonalizzazione e riqualificazione di piazza Umberto, oggi solo un caotico parcheggio senza spazi per la socializzazione.
2 Riservare spazi sosta per i residenti nel nuovo parcheggio previsto nell’area della casa del popolo adiacente a quella del mercato, per evitare che i posti auto vadano appannaggio solo dei pendolari in arrivo dal Chianti e diventi un attrattore di traffico.
3 Ripensare l’area verde adiacente alla scuola Marconi, oggi poco utilizzata, aprendo alle proposte dei cittadini.
4 Ripensare il parco urbano lungo l’Ema, inserendo spazi gioco per bambini e campetti per il calcio/basket, potenziando l’illuminazione e prevedendo nuove alberature. Compatibilmente con i problemi di carattere idrogeologico.
5 Creare un percorso pedonale protetto lungo via Pian di Grassina fino alla scuola per l’infanzia Masi.
6 Valorizzare l’area del vecchio impianto da calcio che insiste dietro il circolo ACLI Grassina, oggi in parte inutilizzato, valutando le eventuali proposte della Parrocchia, del circolo stesso e della società Albor Grassina.
7 estensione pista ciclabile pedonale da attraversamento sull’Ema di via del Ponte Nuovo fino a Ghiacciaia per collegamento con area Lappeggi Mondeggi.
Detto questo resta aperto il problema della chiusura del nido Chicco di Grano di Tegolaia, con il previsto trasferimento a Ponte a Niccheri, che avverrà però solo in futuro. Nel frattempo i bambini saranno spostati alla scuola Franci di Capannuccia, per almeno un paio di anni, cosa che complicherà non poco la vita delle famiglie, considerata la distanza a cui si sommano i volumi di traffico di via di Tizzano e i lavori in corso per la realizzazione della Variante. Decisione nella quale doveva essere coinvolta la popolazione, considerando che diventerà necessario l’uso quotidiano dell’auto, sia per andare alla Capannuccia che dopo per arrivare a Ponte a Niccheri.
Il capoluogo sta subendo un progressivo svuotamento di funzioni sociali ed economiche e rischia di diventare sempre più un dormitorio alle porte di Firenze oltre che un crocevia di veicoli in transito. L’arrivo del Viola Park e quello imminente della tramvia costituiscono delle opportunità che tuttavia, se non adeguatamente gestite, rischiano di aggravare la situazione. Si impongono pertanto scelte, in parte anche in controtendenza rispetto al passato e al presente, volte ad arrestare questo processo.
Alcune proposte:
1 Individuazione/realizzazione di spazi di aggregazione sociale (spazi lettura/biblioteca decentrata, aree studio, spazi di aggregazione sociale e culturale) recuperando edifici ed aree sia pubblici che privati in disuso o in stato di abbandono, anche rivedendo le recenti scelte urbanistiche e riducendo il consumo di suolo.
2 Un piano della mobilità e della viabilità locali volto a far sì che l’arrivo della tramvia e la realizzazione delle altre infrastrutture (Viola Park, parcheggi scambiatori, Ponte di Vallina) sia davvero un’opportunità e non una criticità per il centro abitato e non penalizzi le frazioni decentrate.
3 Il nuovo Parco di Ripoli dovrà essere un parco urbano, non un parco “urbanizzato”: dovrà essere limitata al massimo la realizzazione di strutture che prevedono edificazione e consumo di suolo e andranno tutelati e valorizzati i percorsi naturali e la vegetazione già esistenti.
4 Individuazione di una zona mercato più adeguata rispetto a quella attuale e realizzazione di un mercato dei produttori agricoli locali.
5 Messa in sicurezza della via Roma nel tratto centrale e in quelli più pericolosi previa realizzazione di percorsi alternativi e di mobilità dolce, realizzazione e ampliamento delle aree a traffico limitato o velocità ridotta.
6 Valorizzazione e fruibilità pubblica degli scavi archeologici coinvolgendo la Sovrintendenza e individuazione di una zona espositiva per i recenti ritrovamenti archeologici nell’area del Viola Park.
Attraversata dall’A1, è dal 2016 interessata dai lavori della 3^ corsia che dovevano terminare in 5 anni e benché il primo lotto sia pressoché ultimato, le aree di pertinenza sono invece del tutto trascurate, dando una forte connotazione di degrado. Il ponte di Via Romanelli è chiuso da quattro anni e non si sa quando sarà riaperto. La copertura della galleria artificiale, prevista con area verde e un parcheggio, potrebbe essere coperta con pannelli fotovoltaici e diventare il fulcro di una Comunità Energetica Rinnovabile ma l’Amministrazione finora non ha dato risposte. Il rumore è aumentato in modo esponenziale e si è addirittura costituito un comitato di cittadini. In altre zone invece gli edifici hanno subito gravi lesioni e non ci sono stati adeguati riconoscimenti del danno strutturale ed economico occorso. La pista ciclabile in Via dell’Antella che dovrebbe essere il proseguimento di quella già in essere ha ancora da venire; al cancello del Pedriali finisce tutto. Dopo frequenti alluvioni, per ovviare al problema sono partiti i lavori di Publiacqua ma in contemporanea sono iniziati anche quelli di riqualificazione del lungo Isone. Questi non sono finanziati con il PNRR e potevano essere rimandati evitando che tutto il paese diventasse un cantiere a cielo aperto. Da risolvere il dilemma sulla sorte del ponte di Via Pulicciano che non può sopportare il transito di mezzi pesanti. Si potrebbe impedirne il passaggio e lasciare il senso unico in via Togliatti. Bisogna poi risolvere la sosta selvaggia in Via di Montisoni, soprattutto nelle ore di entrata e uscita della scuola Santa Maria. Ci sono spazi per un parcheggio e va trovato un accordo con la proprietà per realizzarlo. Resta inoltre l’annoso problema degli impianti sportivi attigui al CRC Antella, rimasti senza i finanziamenti stipulati da una convenzione che sanciva la possibilità di utilizzare gli oneri di urbanizzazione relativi all’ampliamento del cimitero (oltre 4 miliardi di lire mai arrivati). È necessario infine procedere con l’ampliamento (già previsto) del Giardino della Resistenza e pensare al mantenimento e alla valorizzazione delle strade di campagna intorno al paese.
Oggi una bella pedalata. Una compagine variopinta: il ciclista amatore, qualcuno con pedalata assistita e chi come me in groppa ad un cancello. Appena usciti da Grassina la salita inizia a dire la sua. Si scollina a Scolivigne e poi spiana fino alla Capannuccia. Lì una sosta dalla Tommasina per registrare lamentele da parte di cittadini che non hanno ricevuto risposte per problemi locali o, peggio ancora, sono rimasti delusi. Comunque si riparte. Alla villa del Ruffino mi dicono, gli americani, che sono i proprietari, in elicottero si spostano fino a Montemasso. Intanto i muri a secco, di loro proprietà, cadono a pezzi. La strada è piena di buche e i trattamenti anticrittogamici invadono le case di chi, in quel posto, è da una vita che ci abita. La salita intanto incalza. Un compagno, che viaggia con pedalata assistita, vede che arranco e spontaneamente mi dice: vuoi fare il cambio? Io sorrido, rifiuto ma sono contento perchè l’identità di un territorio si difende senza grandi proclami ma condividendo fatiche e sacrifici.
Ricostituire l’unità della sinistra nel nome di un buongoverno che guardi ai bisogni reali dei cittadini, alla tutela del territorio e dei beni comuni, a migliorare i servizi e l’attenzione al sociale. È questo che il PD secondo noi deve proporsi, mantenendo una sua unità e centralità nell’azione politica e di indirizzo amministrativo e dialogando con tutti i soggetti che in quest’area, comprese le forze civiche e vicine alle tematiche ambientali, sono disponibili a un’azione comune per guardare al futuro, lavorando assieme sui temi. Ed è quello che auspichiamo possa essere il frutto di queste primarie che abbiamo voluto con forza per costruire nuovi equilibri e nuove alleanze nel segno anche di una discontinuità rispetto alle scelte fatte in questi anni, frutto anche di una carenza di condivisione con i cittadini da cui ora si cerca di smarcarsi, come per la scuola americana. Stiamo incontrando molte persone in questi giorni e si evidenzia la voglia di sentirsi rappresentati nelle scelte. Dopo consulte varie annunciate e mai fatte decollare. Un desiderio a cui dobbiamo dare risposta.
Due sono gli autori del pensiero politico moderno a cui faccio riferimento: Niccolò Machiavelli e Antonio Gramsci. Ognuno di loro, a modo proprio, ha rivoluzionato la politica in termini di prassi e di elaborazione intellettuale. Il primo, attraverso “Il Principe”, ha fissato dei presupposti concettuali sui quali ha poi elaborato un’idea di politica che ha segnato una netta linea di demarcazione da come, la politica stessa, era stata pensata sino ad allora. Il secondo nei “Quaderni dal carcere”, ha elaborato analisi e ragionamenti che hanno proposto una innovativa lettura del pensiero marxista, allargando il campo di indagine dalla struttura alla sovrastruttura. Ovvio che in queste poche righe non posso estendere oltre queste riflessioni però ciò non toglie che sia importante per me condividerle, renderle pubbliche, per dare un primo elemento identitario di chi sono e cosa penso.
Da circa 40 anni pratico karate tradizionale. Un esperienza di vita che mi ha accompagnato in tutti questi anni in maniera sana e costruttiva. Abbiamo fondato un associazione sportiva e grazie all’ospitalita della casa del popolo di Balatro organizziamo corsi per adulti, adolescenti e bambini.Lo faccio perché credo che la pratica del karate sia utile e formativa da tutti i punti di vista. Offre elementi di conoscenza del proprio corpo utili a condotte di vita sane, più consapevoli del proprio “essere” dei propi limiti ma anche dei propri pregi. Io interpreto l’ insegnamento del karate tradizionale come un percorso dove accompagno i miei allievi in una dimensione nuova, diversa per certi aspetti dalla vita quotidiana, e per questo in grado di offrire nuove visioni e nuove prospettive con cui tutte le mattine affrontare la nuova giornata.
L’ape è un insetto meraviglioso. É un insetto sociale e tutti gli individui della specie partecipano in egual misura alla produzione del loro bene più prezioso: il miele. Sul territorio le api impollinano contaminando in senso positivo l’ambiente nei suoi processi riproduttivi naturali. La nostra ape fa lo stesso! La sua presenza nei mercati e nei luoghi pubblici propone un messaggio di buona politica di cui la comunità di Bagno a Ripoli sentiva il bisogno. Un’impollinazione politica per cui la partecipazione, la sobrietà, il confronto sulle idee e i progetti sono il suo miele naturale. Rimettere al centro del dibattito pubblico la questione ambientale è la nostra impollinazione naturale!